Davide Giliberti, classe 1980, attore e modello salernitano che vive e lavora a Los Angeles, si racconta ai microfoni di Discovery Abruzzo Magazine.
Un attore e modello italiano a Hollywood. È questa la storia del bellissimo Davide Giliberti, modello di fama internazionale che ha lasciato l’Italia per intraprendere la carriera di attore a Los Angeles.
Davide, com’è nata la sua passione per la recitazione?
«Ciao Anna, grazie per questa opportunità di raccontare me stesso. La passione per la recitazione è nata dall’esigenza di un percorso introspettivo in un periodo in cui credevo di essere felice, perché avevo raggiunto risultati importanti nella mia vita. Qualcosa, però, non mi rendeva soddisfatto, per cui ho cominciato ad approfondire questo tema e devo dire che sono rimasto meravigliato, man mano che ho acquisito conoscenza e controllo di me stesso».
A che età ha cominciato a fare il modello?
«Diciamo che a 19 anni, per gioco, ho fatto il mio primo test fotografico da cui poi sono nati i primi lavori. Ricordo ancora le forti emozioni che ho provato le prime volte che ho posato, pensavo, come per magia, di aver già varcato la soglia del grande successo. Solo poi ho capito che invece, bisognava lavorare duro per raggiungerlo».
Ha indossato abiti delle più grandi case di moda del mondo. Quanto è importante vestir bene per l’uomo moderno?
«Ormai il detto “l’abito non fa il monaco” è sorpassato… Amo sempre dire che vestire bene é un po’ come allestire la vetrina di un negozio o curare il marketing di un’azienda: saper gestire il proprio aspetto estetico é una circostanza fondamentale per le relazioni interpersonali, vestir bene e’ una questione di personalità e stile, che rimanda inconsciamente un messaggio di fiducia e di credibilità all’interlocutore con il quale si interagisce».
Ha lavorato per sei mesi in India, a Bollywood. Com’è stata questa esperienza?
«In veritá sono stati più di sei mesi…credo che inclusi i break durante i quali ero in Italia, siano stati un anno e qualche mese. Bollywood é la più grande realtá di cinema indipendente del mondo. É un fenomeno unico nel suo genere, di grande successo, che affonda le sue radici nella cultura e tradizione indiana. Il cinema indiano sa aggregare recitazione, danza e musica, dando vita a uno spettacolo molto caratteristico con ritmi e tempi piacevoli da seguire. Difficile non farsi coinvolgere. Gli attori Indiani sanno quasi tutti cantare e ballare, oltre che recitare».
So che attualmente vive e lavora a Los Angeles, dove sta girando un film. Può darci qualche news su questo progetto?
«Vorrei poter dare qualche notizia in più su questo progetto, purtroppo al momento c’é massimo riserbo, pensa che la produzione ancora non ha rivelato il titolo. Dovremmo finire a marzo. Abbiamo girato le prime scene con la regia di Salvatore Severgandio e uno dei protagonisti (il mio padrino nel film) è Robert Woods, già noto in Italia negli anni ’60 per i film in stile Spaghetti Western. Tra l’altro, proprio in questo periodo, è impegnato nella post produzione di un film italiano, “Racconto Calabrese”, candidato al David di Donatello. È un film in stile gangster con una trama misteriosa e a tratti intrigante. Io faccio parte di una banda di gangsters che dovranno proteggere il loro boss(Robert Woods) nel portare a termine l’ultimo colpo della loro losca “carriera”».
Progetti futuri?
«Ho in cantiere una serie di progetti teatrali, sempre qui in America, di cui alcuni si stanno già sviluppando con successo, come ad esempio “The Hollywood Mogulus”, andato in scena all’ Hudson Backstage Theatre ad Hollywood lo scorso 18 Novembre 2016. Spero di realizzare altri progetti a cui sto lavorando personalmente. Come modello sto dando il meglio di me e dopo il successo della Los Angeles Fashion Week 2016 grazie agli stilisti Kevin Evans e Jonathan Marcstein che hanno creduto in me, non escludo un possibile ritorno in Oriente per qualche tempo».
Che cosa consiglierebbe a un giovane italiano che vuole intraprendere la carriera di attore e modello?
«Le due cose credo siano molto differenti. Per fare il modello ci vogliono delle caratteristiche fisiche ed estetiche che rientrano in canoni abbastanza oggettivi, mentre l’attore deve molto il suo successo alla sua preparazione e alla capacitá di gestire se stesso in scena, mentre interpreta un personaggio. Due modi di comunicare molto diversi. Cercate sempre di essere quanto più possibile voi stessi, in modo da non contraddirvi nei momenti di difficoltà. Per cominciare a essere modelli dovete necessariamente partire da un buon test fotografico. Guardate le riviste e confrontatevi con ciò che vedete nelle campagne o negli editoriali e cominciate a farvi un’idea di quali sono i requisiti che il mercato richiede. Cercate di essere naturali, soprattuto senza eccessi, nella moda si dice che “Less is more”… ossia “l’eccesso non fa stile”. Diversamente, per un attore tutto dipende dal rapporto che instaura con il personaggio da interpretare. Il modo di comunicare è fondamentale, caratterizzante. Recitare è un’arte e come ogni arte nasce grazie a delle doti che col tempo hanno bisogno di essere allenate e sviluppate prima di essere esibite. Il solo talento non basta per farne un mestiere. Credere in se stessi, tuttavia, aiuta tantissimo in entrambi i casi. Non abbiate paura di confrontarvi con le grandi realtà dei luoghi in cui queste passioni si esercitano come mestieri. È l’unico modo per capire se realmente si è all’altezza per intraprendere una carriera da modello o attore».
Anna Di Donato
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