Intervista al Sindaco di Castelli Rinaldo Seca

 

Il Sindaco Rinaldo Seca intervistato da Cristiano Vignali

(DAM) Castelli (Te) – Per lo speciale sugli antichi mestieri d’Abruzzo, abbiamo intervistato Rinaldo Seca, Sindaco di Castelli, la “Città della Maiolica”, capitale della lavorazione della Ceramica nell’area del Gran Sasso che ci parla della situazione attuale del suo Comune (L’intervista è stata fatta ad aprile del 2018).

Il vostro paese è attualmente portatore della ceramica in Abruzzo, anche in virtù del suo territorio e delle sue caratteristiche come la presenza di argilla e del fiume da cui provengono altri materiali che vengono utilizzati per l’attività artigianale. Ci parli della ceramica qui a Castelli.

Castelli è erede di una tradizione secolare, ossia 500 anni di artigianato d’eccellenza. La tradizione si è sviluppata grazie a fenomeni naturali, dovuta soprattutto alla presenza dell’argilla. Basti pensare che sin dagli anni ’70 c’era un’attività estrattiva visibile dalle colline scavate. Le nostre ceramiche sono presenti nei principali musei del mondo. Castelli è uno dei maggiori centri di produzione di ceramica, facciamo parte dell’associazione italiana città della ceramica e siamo riconosciuti dai centri più importanti. Tuttavia, il settore è in profonda difficoltà dal 2009 per via della crisi economica e a causa dei vari terremoti”.

Le giovani generazioni sono ancora vicine a questa tradizione oppure, purtroppo, si stanno allontanando?

È una tradizione che storicamente viene tramandata di padre in figlio…anche oggi è così anche se un po’ meno, perché i volumi d’affari si sono ridotti e di conseguenza anche le nuove imprese”

Con il recente terremoto avete avuto delle agevolazioni anche per le imposte. Questo stato di empasse terminerà a breve…per l’economia castellana si rischia il default?

“Dopo il terremoto del 2009 ci fu una sospensione di tutti i tributi, poi richiesti indietro nella misura del 60%, spalmati in 10 anni. A seguito di questa misura decisa dal governo italiano, la comunità europea ha aperto una procedura d’infrazione e oggi c’è un commissario che si sta attivando per recuperare quel 40% che comunque lecitamente non è stato pagato dalle imprese. Questo rischia di mettere in ginocchio un’economia che sta lentamente ripartendo”.

Puntate molto sul turismo? 

“Castelli è un piccolo borgo con 1000 anime e anche negli anni più fiorenti non si superavano i 3000 abitanti. Abbiamo sempre vissuto di turismo e artigianato. Qui c’è uno scenario naturalistico meraviglioso, siamo ai piedi del Gran Sasso, meta di alpinisti neofili ed esperti. Castelli è un crocevia tra il Santuario di San Gabriele e il versante pescarese e aquilano. Siamo in una posizione turistica molto attraente”.

Come sindaco, crede nel rilancio del paese?

“Assolutamente sì, perché Castelli ha grande appeal nonostante tutte le difficoltà. A Pasqua abbiamo avuto molti visitatori però c’è bisogno di un forte aiuto per questi territori”.

Secondo lei il centro storico tornerà a essere abitato ci sarà una delocalizzazione come in altre parti dove vi sono stati dei sismi?

“Il centro storico sicuramente tornerà a essere abitato. A seguito del terremoto del 2009 c’è stata una grande discussione in paese, sia politica sia civile sull’argomento. La strada che si è percorsa è quella di recuperare un borgo medievale che rappresenta la nostra storia e da lì vogliamo ripartire. Delocalizzare Castelli non avrebbe senso”.