Il Vate Gabriele d’Annunzio oltre le divisioni e i campanili

Il Vate Gabriele d’Annunzio oltre le divisioni ed i campanili.

 (DAM) Gardone Riviera (BS) – Il mito del Vate Gabriele d’Annunzio va oltre le divisioni ed i campanili, ed è un simbolo identitario che unisce non solo Teatini e Pescaresi e tutti gli Abruzzesi, ma tutti gli Italiani.  E questo mito dannunziano identitario per tutta l’Italia é stato celebrato il 17 luglio 2024 a Chieti, allorché ho organizzato con Roberto d’Amato, la Prima Edizione del Premio Internazionale “Gabriele d’Annunzio Vate d,’Italia” con autori, studiosi e intellettuali patriottici e dannunziani provenienti da tutta Italia. 

L’evento, tra gli altri patrocinato dal Vittoriale degli Italiani ha riscontrato notevole successo, sia a livello locale che nazionale. A tal proposito, siamo stati ricevuti, io e Roberto d’Amato, dal Presidente Direttore Generale del Vittoriale, lo storico e giornalista Giordano Bruno Guerri, a cui abbiamo consegnato il suo premio “Gabriele d’Annunzio Vate d’Italia” e una statuetta in ceramica artistica realizzata dal  Maestro Liberati di Villamagna (Ch); inoltre, ci siamo offerti di collaborare col Vittoriale per diversi eventi che abbiamo in cantiere da realizzare non solo in Abruzzo, ma in tutta Italia, nei luoghi e nelle dimore dannunziane. Il d’Annunzio che noi vogliamo celebrare non è solo il grande letterato, o quello esoterico ai più ancora poco noto, ma anche quello che viene divinizzato al Vittoriale, la Villa dove ha vissuto negli ultimi anni e che racchiude i ricordi e la memoria di tutta la sua vita avventurosa, inimitabile e ricca di segreti, la tenuta con parco che celebra le gesta eroiche degli Italiani nella Prima Guerra Mondiale e in particolare del Principe di Montenevoso, ossia il sommo poeta – soldato , il Vate degli Italiani, Gabriele d’Annunzio, il mausoleo edificato post mortem che rende degna di culto la sua figura  che rompendo ogni barriera e/o campanile, diviene patrimonio non solo di Pescara e/o di Chieti o di tutto l’Abruzzo, ma di tutta l’Italia e quindi degli Italiani. 

Non a caso, oItre ai suoi scritti, alle sue opere o alle lettere indirizzate ai primi cittadini delle città visitate, ci sono aneddoti che riguardano la vita del Vate in tanti luoghi sparsi qua e là non solo per l’Abruzzo, ma per tutto lo Stivale che Gabriele ha contributo a far conoscere in qualità di primo influecer “ante litteram”. 

Ci sono, dunque, molti luoghi e città legata chi in un modo, chi nell’altro alla figura di Gabriele d’Annunzio. 

Ad esempio, a Chieti, per rimanere nella mia città natale, esiste anche una associazione di ex studenti del Liceo Classico “G.B. Vico” che almeno una volta l’anno commemorano il d’Annunzio in quanto anche lui ex studente dell’allora Real Liceo del capoluogo marrucino, dove, tra l’altro sono custodite negli archivi le sue pagelle. 

Gabriele d’Annunzio  nasce il 12 marzo 1863 a Pescara che all’epoca era un centro marinaro della provincia di Chieti. Il padre Francesco Paolo era originario di Pescara, mentre la madre del Vate Luisa De Benedictis era originaria di Ortona (Ch). All’epoca, va detto che non esisteva assolutamente l’attrito campanilistico tra Chieti e Pescara nato dopo la Seconda Guerra Mondiale. 

La prima edizione di Primo Vere viene stampata dalla tipografia Ricci di Chieti e quando, nel 1904, va sul palcoscenico del Teatro Marrucino la prima abruzzese della Figlia di Iorio, è un grande successo e il d’Annunzio ottiene la cittadinanza onoraria della città di Chieti, a cui dona il manoscritto originario dell’opera. 

Potremmo stare ore ed ore a parlare di aneddoti che riguardano Gabriele d’Annunzio in ogni città Italiana e abruzzese, come quello ad esempio della lapide dannunziana sui resti dell’antico anfiteatro di Interamnia a Teramo che recita: “La Ruina del Teatro d’interamnia testimonia romanamente l’antica grandezza”.

Pertanto, è giusto come ha detto il Sindaco Mascia di Pescara alcuni anni fa che d’Annunzio è una figura identitaria di tutta la regione, non per altro anche l’Università d’Annunzio di Chieti e Pescara con rettorato nel Campus di Via dei Vestini a Chieti, ha come nome e simbolo proprio il Vate che ho inteso celebrare col Premio Internazionale “Gabriele d’Annunzio Vate d’Italia” come l’ultimo dei padri della Patria del Risorgimento e degli umanisti del Rinascimento italiano. 

Cristiano Vignali 

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