Il Castello ducale di Crecchio, tra Storia e mito

Crecchio

(DAM) Crecchio (CH) – Tra i più famosi castelli d’Abruzzo, quello di Crecchio si staglia ancora oggi in tutto il suo splendore e racchiude tra le sue mura racconti tra Storia e mito.

Collocato al margine sud dell’abitato di Crecchio, in posizione sopraelevata e strategica, il Castello di Crecchio era anticamente posto a guardia dei fiumi Arielli e Riopago.
Si tratta di una struttura suggestiva ed imponente che, seppure subendo rimaneggiamenti, ha resistito impavida al trascorrere del tempo per proseguire anche ai giorni nostri la sua funzione di guardiana della storia e delle leggende d’Abruzzo.

Quella che si staglia alla vista dell’osservatore è un’antica e solida fortezza a pianta quadrangolare e dotata di quattro torri agli angoli, per mantenere una visuale a 360° sui territori circostanti.
La muratura, in pietra squadrata, contribuisce all’aspetto robusto e austero dell’edificio. Nel complesso architettonico possiamo notare la trasformazione che il Castello di Crecchio ha subito nei secoli, passando da edificio prettamente militare e difensivo a struttura residenziale.

Di grande interesse la torre di avvistamento, la più antica e più alta, conosciuta come Torre dell’Ulivo, risalente al XII secolo. Tipica torre normanna, è dotata di mura estremamente spesse e, fino al 1943, era sormontata da una merlatura irregolare che ne metteva in evidenza la funzione difensiva. Formata da tre livelli, il più basso fungeva da deposito ed era accessibile tramite una botola sul pavimento del primo piano; per accedere a quest’ultimo era presente una scala a levatura che poteva essere ritratta in caso di attacco nemico. Per accedere al piano superiore di avvistamento, si doveva passare per una stretta scala a chiocciola in pietra.

Si sa molto poco delle origini del Castello di Crecchio, poiché le fonti documentali sono estremamente lacunose e frammentarie. È opinione comune che la roccaforte si sia sviluppata a partire dalla Torre dell’Ulivo del XII secolo: da qui sarebbero poi sorte le torri esposte a sud, la cinta perimetrale e parte dell’interno che presentano caratteri tardo gotici e risultano quindi attribuibili al XV secolo.
Divenuto possedimento dei De Riseis nel 1789, il Castello fu interessato da ulteriori modifiche: nella trasformazione da struttura difensiva a residenza, vennero coperti i camminamenti merlati e realizzato un secondo piano. A questa fase risalgono anche le Torri De Riseis, le due torri gemelle a pianta quadrangolare con tetto spiovente.

È nei secoli successivi che il Castello di Crecchio intreccia la sua esistenza con la Storia e con la leggenda. Una data fondamentale è quella del 9 settembre 1943, quando la residenza ancora appartenente ai De Riseis ospita la famiglia reale dei Savoia, in fuga da Roma verso il porto di Ortona, dove si sarebbero imbarcati.
In quello stesso anno il Castello subisce ingenti danni a causa dei bombardamenti: l’interno viene pesantemente danneggiato e sarà ricostruito fedelmente all’originale, seppure privo degli arredi, nel corso degli anni Sessanta. Vanno persi con i bombardamenti e non saranno recuperati dal restauro la chiesetta di San Rocco, adiacente al Castello e l’ampio giardino ducale.

Non solo Storia ma anche leggenda, come quella che aleggia ancora oggi attorno alla Torre dell’Ulivo, il nucleo più antico del Castello di Crecchio. Vuole il mito che salendo le strette scale di pietra della torre d’avvistamento sia possibile udire lamenti provenienti dalle mura e percepire oscure presenze. Secondo la leggenda, infatti, la torre era usata anticamente per decapitare gli oppositori della famiglia reggente prima dell’avvento dei De Riseis e che gli spiriti dei defunti siano ancora intrappolati nella torre.
Un’altra sinistra leggenda vuole che all’interno delle sale del Castello sia possibile scorgere le ombre e udire i passi dei fantasmi di De Riseis e della sua bellissima amante.

Oggi e a partire dal 1995 il Castello di Crecchio ospita il Museo dell’Abruzzo Bizantino e Altomedievale: i due piani del Castello espongono i reperti rinvenuti nei dintorni, che testimoniano l’epoca bizantina a Crecchio. Al primo piano trova spazio anche una mostra permanente dal titolo “Etruschi in Abruzzo” , mentre la sezione storica del museo è dedicata alla storia del Castello.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine