
(DAM) Pescocostanzo (AQ) – Un’area protetta in cui immergersi completamente nella natura e respirarne le atmosfere, amata dai turisti di tutta Italia: è il Bosco di Sant’Antonio.
Il comune di Pescocostanzo custodisce un’area protetta dall’atmosfera magica e sognante, che non a caso ha saputo conquistare chiunque abbia avuto l’occasione di passeggiare tra i suoi secolari e imponenti alberi. Il Bosco di Sant’Antonio è stato istituito riserva nel 1985 ma è conosciuto e rispettato dalle popolazioni locali fin dai tempi più antichi.
Estesa per 550 ettari, la riserva naturale Bosco di Sant’Antonio comprende specie vegetali di ogni tipo: aceri, faggi, pioppi e querce proteggono sotto le loro estese fronde specie delicate come la genziana, l’elleboro, il ciclamino primaverile o la stellina odorosa e offrono rifugio a donnole, volpi, tassi, lupi e orsi marsicani. Sui loro rami, che offrono alla vista uno spettacolo eccezionale in autunno, durante il periodo del foliage che richiama sempre moltissimi turisti, si appollaiano picchi, poiane, sparvieri e tordi.
Il Bosco di Sant’Antonio si estende in località Difesa: un toponimo, questo, che risale ai tempi della transumanza e ricorda di come le greggi potessero essere condotte al pascolo in una zona sicura perché chiusa. La denominazione Bosco di Sant’Antonio è invece collegata alla presenza nell’area dell’Eremo di Sant’Antonio. Situato lungo il percorso che collega Pescocostanzo a Cansano, l’eremo sembra risalire al Trecento e ospita al suo interno una statua lignea trecentesca raffigurate appunto Sant’Antonio. Sull’architrave consegna la data 1577, quella del primo restauro e nelle fonti papali antiche sono riscontrabili cenni alla sua presenza. Oggi è visitabile durante le escursioni.
Ma la presenza umana nel Bosco di Sant’Antonio risulta ben più antica della cristianizzazione dell’area: anticamente, infatti, quella che oggi è un’area protetta era considerata dalle popolazioni italiche un lucus, vale a dire un bosco sacro. Consacrato a Giove, il bosco ne rappresentava la personificazione sotto forma di elementi naturali ed era un luogo di pace, meditazione e contatto con la divinità.
Funzione che, per chi si addentri tra i suoi alberi con lo spirito giusto, conserva ancora oggi.
In autunno, quando le foglie si tingono di sfumature rosse e arancioni, il Bosco di Sant’Antonio richiama turisti, curiosi e appassionati da tutta Italia. Ma si dimostra una località frequentata in tutte le stagioni: in primavera ed estate è punto di partenza per escursioni a piedi o a cavallo, mentre in inverno è terreno fertile per sci di fondo ed itinerari escursionistici in ciaspole.
Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine