I fischietti smaltati e maiolicati di Rapino (Ch)

 

Copertina del libro “I Galletti con il fischio delle botteghe di Rapino” (Fonte ebay.it)

(DAM) Rapino (Ch) – Un manufatto che nella tradizione della società popolare e contadina del Centro – Sud Italia, si realizza in ceramica, sono sicuramente i fischietti, semplici giocattoli che possono avere forme di animali come il gallo che è il più diffuso, oppure essere dei fischietti devozionali con statuine di santi e madonne, usati per proteggere il focolare domestico o la bottega. Immancabile, ovviamente, quello di San Rocco, il cui culto è molto sentito nella zona.

Altre figure sacre realizzate con dei fischietti e legate ad altre feste patronali della zona, sono: San Giustino a Chieti, San Cetteo a Pescara, Santa Lucia di Cepagatti e i Santi Medici di Rocascalegna.

La caratteristica tipica dei fischietti in ceramica di Rapino, è sicuramente il fatto che essi non sono dipinti a freddo, ma sono sempre smaltati e maiolicati, dunque realizzati con tecniche elaborate e dispendiose che abbisognano di due cotture. Questa caratteristica è tipica pressoché di ogni zona d’Abruzzo, dove i i fischietti sono realizzati da veri e propri ceramisti e non da vasai come avviene altrove.

La procedura per la realizzazione di un galletto è abbastanza lunga, molto più complessa di quella per la realizzazzione di un piatto. I galletti sono fatti con uno stampo e poi modellati a mano, per poi essere rilavorati. Bisogna, successivamente, farli fischiare, cuocerli, smaltarli e ricuocerli.

Inoltre, a differenza dei fischietti prodotti in altre zone d’Italia, a Rapino, solitamente il modulo sonoro viene aggiunto successivamente alla figura, o ricavato dalla cavità della statuetta.

I fischietti, erano fatti anche per riempire gli antichi forni a legna che dovevano essere pieni in ogni loro spazio per rendere al meglio. Essi erano venduti soprattutto durante le fiere, è, infatti, soprattutto con l’approssimarsi di questi eventi mondani che nei periodi morti  si producevano questi manufatti per lo smercio veloce.

In zona ce n’erano tre di fiere: quella a giugno della Trinità a Chieti, ovviamente quella di San Rocco a Roccamontepiano (15 – 16 agosto) ed infine, la più grande ed importante , quella del 31 agosto di Sant’Egidio a Lanciano, chiamata delle campanelle e dei giocattoli, in cui c’era l’abitudine di scambiarsi doni fra gli innamorati: lei riceveva un fischietto – galletto da lui che a sua volta aveva in dono una campanella da lei.

Il galletto fittile, aveva in antichità un forte significato anche mistico – religioso, come buon auspicio di fertilità e d’inizio di un nuovo giorno, di un nuovo ciclo vitale, come ad esempio una relazione fra due fidanzati. A tal proposito, un galletto fittile è stato ritrovato anche nell’area sacra della “Grotte del Colle” di Rapino, dove ci sono i resti di un piccolo edificio sacro all’ingresso della cavità che sorge su un antecedente tempio italico.

Per maggiori informazioni e approfondimenti, vedere anche:

V.Giovannelli “Il Fischietto tradizionale abruzzese. Particolarità e raffronti”, in Salvatore Cardello (cur), Sibilus I, Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Caltagirone, 1993.

V.Giovannelli “I Galletti con il fischio delle botteghe di Rapino”, Amministrazione Comunale di Rapino, 1994.

“I Luoghi degli Dei – Sacro e Natura nell’Abruzzo Italico”, a cura della Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo, Provincia di Chieti, 1997.

Genius Loci: “I Maestri di Rapino: tra ceramica cotta e galletti col fisch

La Redazione di Discovery Abruzzo Magazine