I consigli del dietista Jacopo Antognetti

Il nutrizionista Jacopo Antognetti

 

(DAM) Guardiagrele (Ch) – Un tavolo generosamente imbandito. Una famiglia numerosa intorno ad esso. Un tegame con quantità sempre abbondanti di “sagne e fagioli”. Del buon olio di oliva extravergine fatto in casa e caraffe con dell’altrettanto casereccio vino rosso.

È un’immagine che ci evoca immagini ispirate ai racconti dei nostri nonni e che ci hanno visto poche volte come protagonisti.
Il minimo comune denominatore in tutti i pasti attorno a quel tavolo era la presenza dei CEREALI INTEGRALI, ovvero cereali che non sono stati separati dalle parti più esterne del chicco. Tutti gli alimenti preparati partendo da essi prendono il nome di “integrali”.
Oggigiorno la maggior parte dei cereali come il frumento, il riso, l’orzo, l’avena ed i cibi ad essi correlati vengono spesso raffinati durante la loro produzione dall’industria alimentare (vengono allontanate le parti più esterne dei chicchi). Le motivazioni per cui avviene questo allontanamento sono molteplici, innanzitutto questo tipo di prodotti hanno un mercato maggiore tra i consumatori perché esteticamente più attraenti e più economici. Pensiamo alla sola preparazione dei dolci: utilizzare una farina integrale “rovinerebbe” il colore finale del prodotto, scurendolo; le farine bianche raffinate, invece, rendono senza dubbio più belli e lucidi i nostri dolci!
Un altro motivo è quello della conservabilità dei prodotti: all’interno dei chicchi (nel cosiddetto germe) sono contenute piccole quantità di grassi che sono indispensabili per la crescita del vegetale. Se non si allontanasse il germe dal grano, la farina ottenuta dalla macinazione andrebbe in contro più facilmente ad irrancidimento proprio per la presenza di questi grassi.

Perché è così importante tornare ad avere sulle nostre tavole i cereali integrali invece di quelli raffinati? Perché sono proprio nelle parti che vengono scartate durante le lavorazioni che si trovano i nutrienti dai quali il nostro corpo trae più benefici.
Alcuni esempi:
 Vitamine del gruppo B: importanti per il buon funzionamento del Sistema Nervoso e la salute del cervello; hanno un ruolo fondamentale nella digestione ed il metabolismo dei nutrienti e quindi nella produzione di energia; contribuiscono allo sviluppo muscolare e alla produzione dei globuli rossi del sangue (d’importanza vitale negli atleti);
 Vitamina E: potente antiossidante con azione protettiva dei tessuti ed azione anti-invecchiamento;
 Acido folico: indispensabile per la produzione dei globuli rossi del sangue e la corretta sintesi del DNA; particolarmente importante nelle donne in età fertile e nel primo trimestre di gravidanza, per lo sviluppo del feto, per prevenire malattie come la spina bifida ed altri disturbi del tubo neurale;
 Sali minerali: il MAGNESIO per il corretto sviluppo dello scheletro e dei muscoli con azione di contrasto alla fatica; il FERRO indispensabile per il trasporto dell’ossigeno nel sangue, particolarmente raccomandato per le donne in età fertile ed atleti (consiglio: per un maggiore assorbimento del ferro da alimenti di origine vegetale accompagnare sempre con della vitamina C); SELENIO e ZINCO come antiossidanti, anti-invecchiamento e potenziamento del Sistema Immunitario;
 Fibre alimentari: riducono i livelli di colesterolo nel sangue e quindi proteggono dalle malattie del cuore; migliorano il funzionamento dell’intestino, riducono la stitichezza, proteggono da malattie dell’intestino e del colon; aumentano il senso di sazietà e quindi aiutano a non eccedere con le calorie.

Per tutti questi motivi, a livello mondiale è ormai confermato che chi fa un ampio uso di cereali integrali nella propria dieta giornaliera si ammala meno di numerose malattie come ad esempio il diabete, l’obesità, le malattie del cuore e diversi tumori. Addirittura, nella lista delle raccomandazioni “CODICE EUROPEO CONTRO IL CANCRO” sviluppate dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca contro il Cancro, è espressamente consigliato, insieme ad altre abitudini alimentari e stili di vita, di tornare a consumare più cereali integrali a discapito di quelli raffinati per diminuire il rischio di ammalarsi di malattie neoplastiche in futuro.

Come spesso ci accade, voltandoci indietro scopriamo che i nostri nonni, ma non solo loro, avevano ragione. Per secoli le diete, intese come abitudini alimentari, dei diversi popoli di tutta la Terra erano basate proprio sui cereali integrali. Pensiamo agli Aztechi che già intorno al 1300 d. C. costruivano ogni loro pasto attorno al mais e ai fagioli; così come i cinesi per millenni hanno basato la loro alimentazione sul riso e la soia; ed ovviamente anche i popoli del Mediterraneo per secoli hanno avuto nei loro piatti cereali integrali e legumi. Non ne avevano, magari, la consapevolezza ma gran parte delle loro abitudini e stili di vita erano proprio quelli che oggi sappiamo essere alla base di una vita sana.
Il lato positivo e la nostra speranza, è che oggi abbiamo un vantaggio rispetto a loro: la consapevolezza di tutto questo.

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Dott. Jacopo Antognetti – Dietista e Nutrizionista