Francesco Rotolo sulla Presentosa ad osso di seppia di Scanno

Cristiano Vignali con Francesco Rotolo
(DAM) Scanno (Aq) – Il borgo di Scanno vicino all’ omonimo lago, meta ideale per artisti e fotografi che fino ad alcuni decenni fa volevano immortalare i classici vestiti e le ambientazioni tipiche dei paesi dell’Appennino Abruzzese, è uno dei centri più rinomati per la lavorazione del gioiello caratteristico d’Abruzzo, la Presentosa, insieme ad altri Comuni interni della regione come Guardiagrele e Pescocostanzo.
A tal proposito, siamo stati a trovare la famiglia Rotolo, orafi da generazioni che realizzano un particolare modello di Presentosa tipico scannese e hanno brevettato anche un loro sistema di lavorazione col tombolo. 
Signor Francesco Rotolo, ci spieghi la particolarità della vostra Presentosa….
 “La Presentosa della nostra famiglia – attacca a parlare il padrone di casa Francesco Rotolo – è del 1884, anno in cui  abbiamo iniziato a pratica l’arte orafa. Essa viene realizzata con una  tecnica particolare che é quella a traforo e fusione con l’osso di seppia”.
Ci parli brevemente di questa tecnica a traforo e fusione con l’osso di seppia….
 “Il processo inizia – ha spiegato il maestro orafo scannese –  realizzando uno stampo a piombo che viene impresso sull’osso di seppia che deve essere spianato. L’osso di seppia, diventa consistente tipo il polistirolo ad alta densità e in esso viene  impresso lo stampo di piombo e si fanno canali di getto, gli sfiati. Successivamente – ha proseguito Rotolo –  si mette l’osso di seppia contro un mattone e si stringe il tutto.  A questo punto si prende il crogiolo col metallo fuso e si versa il tutto all’interno dell’osso di seppia. Una volta raffreddato,  si separa il mattone dall’osso di seppia ripieno e si ottiene il positivo dello stampo o in oro oppure in argento. L’osso di seppia é l’ideale perché nella combustione non produce gas, cioé fumo e quindi consente al metallo di entrare. Per ogni fusione ci vuole un osso di seppia. Questo é il metodo tipico scannese che si differenzia da quello più diffuso, a filigrana. Successivamente, con la lima e il bulino inizia tutta una opera di ripulitura, incisione, limatura e traforo. Oggi si sostituisce per comodità l’osso di seppia con degli stampi siliconici. Anche se per velocità l’osso di seppia resta sempre efficace”.
Il mercato della Presentosa oggi…
“Con la Presentosa e il Tombolo si lavora prevalentemente con i turisti”.
Avete brevettato le vostre tecniche? 
“Da meno di dieci anni, esattamente dal 2012, é stato registrato dalla mia famiglia un brevetto di ancoraggio per lavori a Tombolo anche di argenteria e oreficeria. Col tombolo si possono creare anche ciondoli, orecchini, bracciali e anelli”
Ma da cosa deriva secondo lei questo successo della Presentosa e delle lavorazioni al tombolo a Scanno?
 “A Scanno c’era, come a Pescocostanzo, una fiorente industria della lana fin dal Rinascimento, perché in zona passava la via della Transumanza e della lana fiorentina, quindi l’artigianato dei monili é stato molto stuzzicato e incentivato dalla ricchezza prodotta dalla lana”.