Fonte di Venere Conciliatrice, a Fossacesia la Storia rivive

La Fonte di Venere Conciliatrice, a Fossacesia la Storia rivive

(DAM) Fossacesia – La Costa dei Trabocchi è una tappa obbligata per quanti vogliano farsi rapire dalle bellezze naturalistiche dell’Abruzzo ma regala anche importanti testimonianze storiche come la Fonte di Venere Conciliatrice a Fossacesia (CH).

Fossacesia, in provincia di Chieti, è uno dei gioielli più splendenti dell’affascinante Costa dei Trabocchi, suggestivo e particolare scorcio della costa abruzzese.
Il monumento più famoso del paese è senz’altro l’imponente Abbazia di San Giovanni in Venere, oggi amministrata dai Padri Passionisti ma, come il nome stesso della Chiesa sembra suggerire, Fossacesia ha una storia ben più antica di cui è tuttora possibile scorgere il profilo attraverso reperti come la Fonte di Venere Conciliatrice.

L’Abruzzo, lo sappiamo, è teatro di Storia dai tempi più remoti: l’area sangritana dove oggi sorge Fossacesia, in particolare, fungeva da punto di incontro tra le popolazioni osco-sabelliche che abitavano l’interno della regione e i mercanti greci e fenici, che approdavano su queste coste per il commercio. Navigando sul fiume Sangro, il cui nome ha origini proprio nella lingua sabellica, gli abitanti dell’entroterra abruzzese raggiungevano il golfo di Venere e il Vicus Veneris, un’area sacra dedicata alla Dea che domina dall’alto tutta la Costa dei Trabocchi.

È un’antica tradizione a legare Venere a questa zona: si racconta infatti che la Dea dell’amore, della fertilità e della bellezza, nonché madre di Enea e, di conseguenza, di tutto il popolo romano, approdasse proprio su queste coste dell’Abruzzo. L’area sacra di cui abbiamo parlato era sicuramente frequentata dai Frentani nel periodo del VI/V secolo a.C.: ce lo dimostra una necropoli rinvenuta in loco.

L’area sacra nel tempo viene poi maggiormente strutturata: nel I secolo viene eretto un tempio dedicato a Venere per celebrare la raggiunta pace dopo le Guerre Sociali. Nonostante le tracce di questo tempio si siano perse nel tempo, sono stati dei lavori alle condotte idriche dell’Abbazia a restituircene memoria tangibile, facendo riaffiorare cinque basamenti e tre muri. È la prova che l’attuale Abbazia di San Giovanni in Venere sorge proprio dove un tempo era stato edificato il tempio di Venere.

In epoca antica il tempio di Venere era particolarmente frequentato da fedeli che erano disposti anche ad affrontare un lungo viaggio pur di raggiungere il promontorio e rendere omaggio alla Dea e, anche in questo caso, è l’archeologia a raccontarci questa storia: numerose tavolette di argilla redatte in lingua osca, che contenevano le richieste di intercessione alla Dea, sono state rinvenute in situ.

E d’altra parte non c’è testimonianza più eloquente dell’Abbazia stessa: il nome di San Giovanni in Venere dimostra senza ombra di dubbio quanto profondamente sia radicato il culto dell’antica Dea a Fossacesia. Ricordo tuttora esistente di questo ancestrale legame è nella Fonte di Venere Conciliatrice, alimentata secondo la tradizione da una sorgente sacra che alcuni collocano sotto il muraglione dell’Abbazia, altri in un pozzo nascosto nella cripta.

La Fonte di Venere è stata frequentata assiduamente fino agli anni Sessanta del Novecento: in quel periodo, infatti, era ancora praticato l’antichissimo rito magico-religioso dell’Ablutio, giunto fino ai giorni nostri dai tempi più antichi in cui le donne usavano bagnarsi in auspicio di fertilità.
Nonostante il trascorrere del tempo e il processo di cristianizzazione forzata, il rito dell’Ablutio è sopravvissuto. Lo stesso non si può dire del tempio e della statua di Venere che sorgeva al suo interno, abbattuta e riutilizzata nella costruzione della Chiesa.

Il legame col passato, tuttavia, è rimasto più che mai vivo. Non solo nell’appellativo “in Venere” attribuito all’Abbazia ma anche nell’intitolazione a San Giovanni, ricordato come Il Battista e figura legata a doppio filo ai culti delle acque. È evidente il riferimento all’Ablutio e alla continuità con la tradizione di Venere.

Nonostante la Fonte di Venere sia di fatto uno dei più grandi complessi monumentali pubblici di questo genere in Abruzzo, è purtroppo da tempo stata abbandonata al degrado e, al momento, non è visitabile.
Non sarà così ancora per molto però: è di qualche settimana fa l’impegno esplicito del Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, a farla restaurare e riportare all’antico splendore, valorizzando finalmente un antico tesoro di Fossacesia, su sollecitazione di Abruzzo Tourism che ha sollevato il problema.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine

Vedi anche: C. Falcone – (DAM) Il Sindaco di Fossacesia dice sì alle proposte di Abruzzo Tourism;

Fonte: C. Vignali – La fonte di Venere Conciliatrice sulla costa dei trabocchi tornerà a vivere, saturniatellus.com