Faraone Antico – Il borgo perso nella Storia

(DAM) Sant’Egidio alla Vibrata (TE) – Scopriamo la piccola frazione di Faraone Antico, un borgo fantasma cristallizzato ancora oggi nel passato della nostra regione.

Un’immagine del passato, viva e vibrante nel nostro tempo, che si staglia silenziosa e immobile ai nostri occhi: è questo che Faraone Antico rappresenta alla perfezione al visitatore che si addentri nelle sue vie che trasudano storia. Il piccolo borgo abbandonato fa parte del comune di Sant’Egidio alla Vibrata, quasi al confine tra Abruzzo e Marche e vanta un passato glorioso che è stato cristallizzato nel tempo dal 1950 ad oggi.

Quello che oggi è a tutti gli effetti un paese fantasma, infatti, in passato era arrivato a contare circa 1500 abitanti: molti per un piccolo borgo nobiliare. Poi, nel 1950, un violento terremoto ha devastato la zona, danneggiando gravemente le abitazioni e costringendo la popolazione ad abbandonare Faraone Antico. L’atto di dislocazione degli abitanti è stato sancito da un Decreto Presidenziale del 1952, firmato dall’allora Presidente Luigi Einaudi, e si è reso necessario non solo per i danni del sisma di due anni prima ma anche e soprattutto a causa del crescente movimento franoso che interessava l’area.

E così il borgo è rimasto silenzioso e disabitato, muto testimone del lungo passato che ha abitato le sue terre e abbandonato alla fredda mano del trascorrere del tempo. Oggi restano ben conservate le due porte di ingresso della cinta muraria che cingeva l’abitato e, nel mezzo del paese, si erge il palazzo dei Baroni Farina. Tutt’intorno si stagliano i ruderi delle abitazioni, attraversati dalle stradine in ciottoli e dalla vegetazione che si estende fitta.

Come il toponimo Faraone Antico tradisce, l’origine del borgo va rintracciata nel periodo dell’occupazione longobarda della penisola. Faraone deriva infatti da “fara”, termine longobardo per indicare gli insediamenti militari. Situato in posizione strategica per sorvegliare il Ducato di Spoleto e la via Metella, Faraone Antico ha conosciuto anni di grande prosperità. Possedimento dei Farina e dei Ranalli, che ancora oggi detengono il possesso delle strutture del borgo, ha vissuto in prosperità fino al drammatico terremoto che ha messo fine alla sua storia.

Nonostante le istituzioni abbiano preferito l’abbandono piuttosto che il restauro e la riqualificazione, Faraone Antico custodisce ancora oggi dei tesori nascosti dalle chiome degli alberi. Tra questi, vanno sicuramente annoverati i decori della porta meridionale, che comprendono un’epigrafe datata 1476, uno stemma gentilizio e un bassorilievo in terracotta che raffigura la Madonna con Bambino, eseguito nel 1944 da Ghino Sassetti e tutti perfettamente conservati.

Una passeggiata nel borgo dimenticato di Faraone Antico, grazie ai suoi fascinosi ruderi e all’atmosfera persa nel tempo, è ancora oggi incredibilmente suggestiva e consente uno sguardo diretto sul passato recente delle terre d’Abruzzo.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine