Eugenio Di Francesco sullo smantellamento della struttura abusiva al Blockhaus

(DAM) Chieti – Eugenio Di Francesco ci racconta la vittoria ottenuta dopo una battaglia di 17 anni per far smantellare la struttura abusiva sul Blockhaus.

Un nome che è sinonimo stesso di montagna quello di Eugenio Di Francesco, titolare di Tetè Sport a Chieti e da sempre appassionato conoscitore dei territori montani abruzzesi.
Una passione di lungo corso, che lo ha portato da sempre a mettersi al servizio della montagna e difenderla quando necessario.

Ed è per questo che ha accolto con gioia di aver finalmente riportato un’importante vittoria, riuscendo ad ottenere l’abbattimento della struttura abusiva che deturpava il Blockhaus, dopo una lotta durata ben 17 anni.
Ci ha raccontato: “Avevo consegnato una denuncia 17 anni fa e finalmente la struttura è stata abbattuta. Posso dire di aver contribuito, quindi, in primis allo smantellamento, perché la mia è stata l’unica denuncia presentata. Nessuna associazione o ente ha contribuito a questa battaglia: sembra quasi che a loro andasse bene che si costruisse oltre il Rifugio Pomilio, ad oltre 2000 metri e infrangendo ogni regola legale”.

“Bisogna considerare” racconta Di Francesco “che la struttura abusiva di cui parliamo era stata costruita, oltretutto, a soli 150 metri da una postazione militare: è inconcepibile pensare che in 17 anni nessuno avesse mai sollevato obiezioni o quantomeno perplessità in merito. È altrettanto incredibile che, in questa situazione, ci troviamo di fronte a una conflittualità Stato contro Stato: il Ministero dell’Interno e la Guardia di Finanza contro l’Ente Parco”.

È stata una lotta solitaria, quella condotta da Eugenio Di Francesco, come lui stesso ci racconta: “Sono stata colpito subito dalla situazione e ho sentito il dovere di denunciarla. Pur non trovando appoggio da parte di enti e associazioni ho avuto la fortuna di trovare un avvocato ambientalista, Gabriello Vigliotti di Pescara, che si è impegnato in prima persona per portare avanti questa battaglia. Ci sono voluti ben 17 anni, che non sono certo pochi, ma il risultato è una grande vittoria, una sentenza che sancisce una volta per tutte come in un posto come il Blockhaus non è possibile costruire illegalmente”.

Una vittoria fondamentale, dunque, che tuttavia pone l’accento su altre problematiche della zona, come ci ricorda ancora Eugenio Di Francesco: “nell’area ci sono tantissime antenne dismesse, in completo disuso, che andrebbero parimenti abbattute”.

La struttura abusiva prima e durante lo smantellamento
La prima denuncia del 18 novembre 2005

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine