Civitella Roveto: il culto delle acque sacre si rinnova nella Festa di San Giovanni

Civitella Roveto – Il culto delle acque sacre si rinnova nella Festa di San Giovanni

(DAM) Civitella Roveto – Oggi ci spostiamo nel cuore della Marsica in occasione della Festa di San Giovanni: particolarmente sentita a Civitella Roveto, dove rivivono antichi riti legati al mondo delle acque sacre.

L’Abruzzo è abitato fin dai tempi più antichi, ben prima dell’avvento dei Romani e del loro Impero. E ancora adesso abbiamo la fortuna in molti casi di poter toccare con mano questa preziosissima eredità grazie ai reperti archeologici ma anche attraverso i riti e le usanze tipiche giunti fino a noi e portati avanti ancora al giorno d’oggi, adattati e aggiornati ma indiscutibilmente mutuati da pratiche antiche.

Abbiamo già parlato del profondo e atavico legame tra l’Abruzzo e le acque sacre, incoraggiato dalla conformazione geografica della regione, caratterizzata da una vivace idrografia sotterranea e superficiale, e punto focale della antica religione italica, praticata dai popoli pre-romani che abitarono il nostro territorio.
I culti delle acque, tuttavia, sono sopravvissuti al trascorrere del tempo e in molti casi sono stati mantenuti dalla religione cattolica, adattati e attribuiti ai Santi patroni delle varie cittadine.

Uno dei Santi della religione cattolica più legati ai riti delle acque sacre è senza dubbio San Giovanni: il Battista viene associato al battesimo e, di conseguenza, è legato a filo doppio all’acqua e alla sua funzione benefica. Celebrato tradizionalmente il 24 giugno, il Santo è patrono di Civitella Roveto, cittadina che mantiene un legame vivissimo con la figura di San Giovanni e anche con il fiume che scorre nel paese, il Liri.

A Civitella, nel cuore della Valle Roveto e della Marsica, la Festa di San Giovanni è un evento sentito e partecipato da parte di tutta la popolazione, che si riunisce per dare vita ai riti che si ripetono nei secoli, appuntamento immancabile per tutte le generazioni di Civitella Roveto.
Il rito si è rinnovato nel tempo, pur mantenendo immutato caratteristiche antiche, come l’usanza di praticare battesimi al fiume Liri in occasione della Festa. Al fiume si svolge anche il rito di “comparanza”: una lavanda nel fiume per avvicinarsi a San Giovanni, diventandone compari o comari.

Il fiume è l’elemento centrale della festa: è qui, infatti, che i fedeli si radunano durante la notte per celebrare San Giovanni attraverso i riti di abluzione e purificazione connessi con il Liri. Ma non solo: la notte è utilizzata anche per vestire il paese a festa con fiori, tessuti e decorazioni di ogni genere. Numerose anche le credenze legate al mistero e alla magia per quanto riguarda la notte di San Giovanni. Si dice, infatti, che chi nasce in questa particolare notte sarà protetto dal malocchio e dalle potenze maligne. La notte di San Giovanni è anche teatro per la divinazione delle chiare d’uovo: prima di andare a letto si versa l’albume in un bicchiere e lo si lascia fuori per la notte. La mattina dopo, la forma che avrà assunto il bianco dell’uovo darà indicazioni sul futuro.

La festa di San Giovanni inizia la notte tra il 23 e il 24 giugno. É durante la notte, infatti, che come abbiamo ricordato il paese si prepara per la processione del giorno seguente. Alle cinque del mattino si celebra la messa al fiume: qui c’è una costruzione con l’altare e la statua del battista e si rivive in questa occasione il battesimo di Gesù, praticato da San Giovanni Battista nel fiume Giordano. Per la Chiesa, infatti, in questa particolare notte il fiume Liri è considerato come il Giordano ed ha la stessa valenza; è per questo che vengono battezzati i bambini per la prima volta proprio in questa occasione. I fedeli, invece, si lavano e si immergono nel fiume per purificarsi e per il rito di comparanza.

Dopo la messa al fiume l’appuntamento è davanti alla chiesa di San Giovanni per la tipica asta: i devoti fanno offerte per aggiudicarsi l’onore di portare la statua di San Giovanni, le statue degli altri santi e le bandiere, arrivando ad offrire anche cifre importanti. Inizia quindi la processione: l’uscita del Santo è uno dei momenti più sentiti dai fedeli, che si commuovono ogni ogni anno. La processione passa per tutto il paese e davanti al vecchio edificio comunale il parroco fa il suo discorso in onore della festa. Tutti intonano la canzone dedicata al Santo, tra le cui parole possiamo ricordare: “san Giovanni che fosti il più santo, civitella ti ha dato il suo cuore”.

Ogni momento saliente della festa è accompagnato dal frastuono assordante dei fuochi d’artificio. Si dice infatti che San Giovanni abbia protetto Civitella dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale, e il rumore delle batterie degli spari ricorda proprio questa credenza.
La tradizione vuole inoltre che proprio il 24 giugno si raccolgano le noci da utilizzare per il nocino: solo così si riuscirà ad avere un liquore perfetto.

Come dicevamo, San Giovanni e i riti delle acque di cui abbiamo parlato trovano un preciso parallelismo nelle tradizioni della antica religione italica, praticata dai Marsi e da tutti i popoli che abitavano all’epoca l’Abruzzo. Anticamente, infatti, Civitella Roveto era dominio proprio dei Marsi, popolazione che praticava con fervore culti solari e culti delle acque sacre.
Per preservarsi da ogni male, i Marsi erano soliti bagnarsi nelle acque taumaturgiche del fiume e danzare intorno al fuoco tutta la notte in onore degli dei. Questi riti si svolgevano in prossimità del solstizio d’estate, quindi proprio intorno al 24 giugno, che oggi è la data delle celebrazioni in onore di San Giovanni.

Un rito ancestrale, dalle mille sfumature e dal fascino misterioso, che si rinnova di anno in anno.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine

Fonte: goticoabruzzese.it;
acquesacre.it