(DAM) Civitella del Tronto (TE) – Scopriamo il borgo di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo, legato a doppio filo alla celebre Fortezza.
Incluso nel club dei borghi più belli d’Italia, quello di Civitella del Tronto si staglia su una rupe di travertino da cui domina il paesaggio circostante, sovrastato dalla celeberrima Fortezza, ultimo baluardo del Regno delle Due Sicilie durante il Risorgimento.
Al di là del suo monumento più rappresentativo, il borgo di Civitella del Tronto, il più esteso della Val Vibrata e parte del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, riveste importanza di per sé e affonda le proprie radici in profondità, nell’antichità più remota.
È possibile ritenere che Civitella del Tronto fosse abitata dai tempi più antichi, come sembrano suggerire alcuni reperti risalenti al Neolitico e al Paleolitico Superiore.
Con tutta probabilità, in epoca italica l’area assumeva il nome di Beregra ed era abitata dalle popolazioni appenniniche. Le prime testimonianze documentali circa Civitella del Tronto giunte fino a noi risalgono all’anno Mille. A partire dal quel periodo, la zona viene invasa dagli Ascolani e poi dai Teramani, fino a divenire possedimento di Carlo I d’Angiò.
È in questa fase che viene eretta la monumentale Fortezza, che verrà ampliata e rifornita nel corso degli anni e farà da supporto al borgo nei secoli a venire, permettendogli di respingere i numerosi tentativi di invasione che si susseguiranno.
Nei secoli Civitella del Tronto viene assalita dai francesi in più di un’occasione e minacciata dai frequenti terremoti. Ma l’assedio più celebre è anche l’ultimo: quello che viene nel 1861, quando Civitella del Tronto è dominio dei Borbone, per mano dei Piementosi che procedono alla unificazione della penisola italiana.
Dopo gli eventi del Risorgimento, la Fortezza perde la sua funzione strategica e difensiva e, insieme al paese che la ospita, si ritrova vittima del brigantaggio dilagante nella zona.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, poi, Civitella del Tronto torna tristemente protagonista, ospitando ben tre campi di concentramento: nell’antico Convento Francescano della Madonna dei Lumi, a palazzo Migliorati e nell’Ospizio Cittadino.
Oggi, una visita a Civitella del Tronto non può prescindere dalla famosissima Fortezza, che richiama ogni anno frotte di turisti provenienti da ogni angolo d’Italia. L’imponente costruzione militare, tuttavia, non è l’unico punto interesse del borgo. Merita di essere visitato, ad esempio, anche il Santuario Francescano della Madonna dei Lumi, una delle realtà monumentali più note del territorio teramano. Sito al di fuori della cinta muraria del paese, il complesso religioso è costituito dalla chiesa, dalla casa monastica e dal chiostro e conserva testimonianze di arte romanica in un’aura unica di misticismo e spiritualità.
A Civitella del Tronto è possibile inoltre percorrere la Ruetta: lo stretto passaggio, che permette la percorrenza ad una persona per volta, si vanta di essere, come recita anche la targa apposta sul suo muro, “dell’Italia la via più stretta”. In realtà, il primato è conteso da una via di Ripatransone, in provincia di Ascoli Piceno, che attualmente detiene il record d’Italia.
Resta comunque il fatto che la Ruetta appare in ogni caso estremamente suggestiva e ci fornisce un ricordo vivo di tempi che furono, così lontani da noi eppure incredibilmente a portata di mano in luoghi come Civitella del Tronto.
Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine