Cercasi raccoglitori agricoli. Coldiretti lancia la piattaforma “Job in Country”

DAM (Abruzzo) – In questo clima di emergenza sanitaria ed economica anche il settore agricolo rischia, come tanti altri settori produttivi, il collasso. Nelle campagne c’è, infatti, un’impellente necessità di manodopera per provvedere alle coltivazioni e alle raccolte stagionali. L’agricoltura non può fermarsi, nemmeno in condizioni avverse, e per arginare questo problema la Coldiretti ha tempestivamente approvato la piattaforma “Job in Country”, un ponte digitale di incontro tra le imprese e i lavoratori in grado di favorire le assunzioni stagionali. Sul portale, raggiungibile dal sito www.coldiretti.it, le aziende possono inserire offerte di lavoro, precisando le competenze richieste, mentre chi è in cerca di un’occupazione avrà la possibilità di inserire il proprio curriculum vitae e di dichiarare la propria disponibilità per un’eventuale assunzione. E’ uno strumento aggiuntivo capace di sopperire alla mancanza di dipendenti, date le misure restrittive imposte in tutta la nazione per contenere i contagi.

Questa iniziativa, attiva da alcuni giorni ed estesa all’intero territorio italiano, si propone anche di riuscire a stabilizzare i prezzi e l’inflazione attraverso lo svolgimento regolare del raccolto. Job in Country sta già riscontrando un certo successo richiamando l’interesse di diverse figure professionali: dagli addetti al settore turistico, agli studenti, ai neolaureati, agli operai, fino ai pensionati e ai cassaintegrati.

La situazione in Abruzzo

La Coldiretti Abruzzo puntualizza che la produzione orticola regionale (come anche quella nazionale) è in grande difficoltà e risente notevolmente della chiusura delle frontiere. Attualmente l’urgenza riguarda in particolare la piana del Fucino (oltre alle province di Pescara, Chieti e Teramo), dove vengono coltivati grandi quantità di cereali, carote, patate ed ortaggi. Le colture sono minacciate anche dall’ingombrante presenza dei cinghiali che, approfittando della temporanea assenza dell’uomo, invadono i campi distruggendo una buona parte dei raccolti e mettendo a rischio l’equilibrio ambientale di vasti ecosistemi territoriali. Una situazione difficile che spesso costringe anche diverse aziende a lasciare i terreni incolti.

Maria D’Argento – Discovery Abruzzo Magazine