SPECIALE SULLE PAGNOTTE DI SANT’AGATA DI CASTELVECCHIO SUBEQUO
(DAM) Castelvecchio Subequo – Tra i prodotti enogastronomici tipici di Castelvecchio Subequo legati ai culti religiosi locali ancestrali, sono degne di nota le pagnotte di Sant’Agata, per la cui produzione occorrono: 3 pacchi di farina “0”, 10 uova, la buccia di 1 limone, un cubetto di lievito, un po’ di quello madre rinfrescato, 500 g. di zucchero, 2 bicchieri d’olio, metà v.o. e metà di semi, ¼ di latte, ½ Kg di patate lesse e semini abbondanti di anici. Bisogna: preparare i tre pacchi di farina “0”, non tutta ma solo quella che si prende; impastare il tutto in ciotola e far lievitare bene; fare poi le forme di 300 g.; lievitare di nuovo in teglia e, infine, lucidare con un pochino di latte ed un uovo.
Le pagnotte di Sant’Agata sono lavorate a forma di seno femminile, e un rito praticato ancora oggi a Castelvecchio Subequo da parte delle donne devote è quello di bagnare queste pagnotte in una fonte ubicata all’uscita della chiesetta campestre dedicata a Sant’Agata da cui sgorga acqua ritenuta appunto miracolosa e mangiarle con devozione, nel pomeriggio della vigilia della festa ossia del 4 Febbraio.
Prima del terremoto che colpì L’Aquila nel 2009, il compimento di tale rito avveniva al termine di una funzione religiosa che veniva celebrata in quell’edificio ed era ed è finalizzato ad invocare la protezione della santa a favore delle partorienti, soprattutto per l’ottenimento di latte abbondante con cui nutrire i neonati e, oggi, anche contro le malattie tumorali del seno.
Veronica Tieri – Discovery Abruzzo Magazine
Fonti: “Castelvecchio Subequo: Guida a elementi di Storia e Civiltà: Italica, Peligna, Romana, Superequana, Cristiana, Francescana” di Giuseppe Cera
Le foto ci sono state gentilmente concesse da:1) Ersilia Cerasani, 2) Francesca Ferroni, 3) Nadia Celeste,


