(DAM) – Casoli (CH) – Oggi Casoli è un comune abruzzese di circa 5.000 abitanti in provincia di Chieti; tuttavia, nonostante le sue origini siano tutt’altro che recenti, non sono molte le informazioni di cui si dispone in relazione al suo passato.
Sappiamo con certezza che sorse in epoca altomedievale, per probabile iniziativa degli abitanti già insediati in quel territorio dall’epoca romana. Secondo alcuni studiosi ed archeologi, si tratterebbe del centro sannita della tribù dei Carricini, identificato con il nome latino di Cluviae, i cui resti per altro sono ancora visibili in località Piano Laroma.
In seguito, attraverso il rilevamento di massi decorati a bassorilievo riutilizzati per costruire il campanile della chiesa di Santa Maria Maggiore, è stato possibile risalire ad un insediamento Longobardo, interno al territorio casolese.
Il nome «Casule», invece, fa la sua prima apparizione in fonti storiche risalenti all’anno 878, tra le righe di un manoscritto in cui erano elencati tutti i possedimenti dell’abazia di Montecassino nel teatino; mentre, agli inizi del X secolo, Casoli fu sede di una comunità di monaci eremiti di rito greco-bizantino. Tra loro anche quattro futuri santi: Nicola Greco, Falco, Franco e Ilarione.
In epoca moderna, infine, fu feudo di varie famiglie. Prima degli Orsini, conti di Manoppello; poi dei Colonna, dei Carafa, dei Crispano, dei Filomarino; e in ultimo, dei d’Aquino, principi di Caramanico, che nel 1650 ottennero l’elevazione a ducato della baronia e lo ressero fino al 1806, anno dell’abolizione della feudalità.
Dal 1811, Casoli è in provincia di Chieti per ordine della riforma amministrativa emanata da Giuseppe Bonaparte.
Ilaria Catani
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