Annibale in Abruzzo: il passaggio sui Monti della Laga

(DAM) Bosco Martese (TE) – La grande Storia antica rivive in Abruzzo: ripercorriamo i passi del Generale Annibale a Bosco Martese.

Bosco Martese è un luogo sacro, magico e ricco di Storia: l’area protetta che si estende per oltre 30 km nel Parco del Gran Sasso e dei Monti della Laga conserva da sempre un’aura mistica e sono in molti a credere che, tra i tronchi dei suoi imponenti alberi, si annidino spiriti, divinità silvestri e personificazioni di un mondo altro.

Al di là dell’indiscusso legame con la componente spirituale dell’uomo fin dai tempi più antichi (il bosco era anticamente consacrato alla divinità italica Libero, poi a Marte e successivamente ha mantenuto un legame con la figura di San Martino), a Bosco Martese la Storia è passata in più di un’occasione.
Tra le testimonianze più importanti da ricordare, quella che riguarda il passaggio del condottiero cartaginese Annibale proprio da questi luoghi.

Il passaggio di Annibale nella zona della Val Vibrata si fa risalire al 216 a. C. quando, vittorioso sui Romani presso il lago Trasimeno, si stava spostando verso Canne, in Puglia.
Secondo la leggenda, Annibale sarebbe passato con il suo esercito per la zona di Bosco Martese con l’obiettivo di sorprende i Romani di stanza sulla costa adriatica. È possibile che più di una battaglia abbia coinvolto in queste zone i soldati cartaginesi comandati da Annibale e gli eserciti degli alleati italici dei Romani.

La zona era attraversata anticamente dalla Via Metella, così chiamata dal nome del Console romano che ne comandò la costruzione, possiamo oggi ricostruire la sua esistenza con relativa certezza grazie a un antico cippo, una pietra miliare rinvenuta al di sotto della vetta di Cima Lepri.

Testimonianze storiche del passaggio di Annibale e dei cartaginesi lungo la via Metella sarebbero riscontrabili in alcuni toponimi tutt’oggi in uso come il Valico di Annibale, tra le cime del Monte Gorzano e Pizzo di Sevo, o il Tracciolino di Annibale. Ma anche la Macera della Morte, il Monte dei Morti, il Monte Romicito e la Valle dell’Inferno rimandano a questo episodio storico.

Proprio nel tratturo della Macera della Morte si crede che si sia svolta una sanguinosissima battaglia tra i due eserciti, quello cartaginese e quello romano. Come ci ricorda anche Alfieri Romualdi nel suo “Il XX secolo ai piedi della Laga”, dopo la battaglia i corpi dei caduti sarebbero stati lasciati esposti a marcire: da qui il toponimo Macera della Morte. E ancora oggi, d’altra parte, tra gli escursionisti c’è chi giura di aver sentito le grida dei fantasmi dei soldati cartaginesi e romani mescolate al frusciare del vento tra gli alberi.

Si racconta anche che nell’Ottocento una donna che si era avventurata nel bosco si sia imbattuta nei fantasmi di alcuni soldati armati di lancia, che, secondo il suo racconto, la trafissero. Venne ritrovata alcuni giorni dopo, confusa e con alcune ferite da taglio.
Oggi, in ogni caso, il percorso di Annibale è ripercorribile attraverso il “trekking della Metella”, ideato dal CAI di Ascoli Piceno e che si snoda attraverso le province di Ascoli Piceno, Rieti e Teramo.

Quelle sui Monti della Laga, comunque, non sarebbero le uniche tracce del passaggio di Annibale in Abruzzo. Nel 211 a. C., secondo lo storico Tito Livio, il condottiero cartaginese sarebbe stato avvistato a Sulmona (AQ).
Non solo: a Chieti, in località Colle Arenazze, sono stati ritrovati reperti di armi bianche antiche risalenti al periodo della Seconda Guerra Punica, quando Annibale prese d’assedio Teate Marrucinorum.
Purtroppo la gran parte dei documenti di epoca romana andarono perduti nell’incendio appiccato durante il Sacco dei Franchi dell’802 d.C., per cui non esiste testimonianza documentale dell’assedio.

Inoltre, si ricorda anche un accampamento di Annibale nel territorio di Atri, dove si sarebbe fermato dopo il saccheggio del territorio Piceno.

Fonte: Cristiano Vignali – Annibale in Abruzzo fra i Monti della Laga sul tracciato dell’antica via Metella fino all’Adriatico;
Alfieri Romualdi – Il XX secolo ai piedi della Laga

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine