Alba Fucens – Camminare nella Storia antica

(DAM) Massa d’Albe (AQ) – Alle pendici del Monte Velino c’è un autentico gioiello archeologico per l’Abruzzo: è Alba Fucens, sito esteso e dalla importantissima tradizione.

Giusto alle pendici del Monte Velino, nel comune di Massa d’Albe, troviamo un sito archeologico ormai famoso in tutta Italia, fondamentale testimonianza della storia più antica del territorio abruzzese.
Alba Fucens è oggi un’area archeologica visitabile di grandissimo interesse storiografico. I resti presenti nel sito appartengono ad una colonia di diritto latino, sorta nel IV secolo a.C. in posizione elevata e fortificata, estesa ben 34 ettari.

Fondata da Roma nel 304/303 a.C., Alba Fucens nasceva nel territorio degli Equi, al confine con quello dei Marsi. Il toponimo “Alba” era molto comune in ambiente latino e secondo alcuni deriverebbe dal protoindoeuropeo con il significato di “altura”; secondo il termine sarebbe da tradurre con “bianca”, in riferimento alle rocce che circondavano l’insediamento. L’aggettivo “Fucens” viene invece concordemente identificato come un riferimento al vicino lago Fucino, così chiamato anche dai Marsi.

L’insediamento latino sorge su un oppidum precedentemente eretto dagli Equi, in posizione sopraelevata e strategica. Rapidamente Alba Fucens diventa una delle più importanti colonie latine, grazie alla sua primaria importanza nella strategia militare di controllo ed espansione nella penisola da parte di Roma. In più di un’occasione, nel corso della storia repubblicana il presidio ha dovuto fronteggiare tentativi di invasione e schierarsi a lato della madrepatria contro le minacce esterne.

Gli Albensi si dimostrano alleati preziosi per Roma già nei primi anni del III secolo, quando contribuiscono a respingere la coalizione formata da Etruschi, Umbri, Sanniti e Galli. La fedeltà di Alba Fucens si dimostra nuovamente fondamentale durante le guerre puniche, quando Annibale percorre l’Italia alla volta di Roma. È in questo periodo che Alba Fucens viene utilizzata come sede di prigionia per i re detronizzati e la colonia ha l’occasione di dimostrare nuovamente la propria fedeltà a Roma durante la Guerra Sociale, ottenendo al termine del conflitto la cittadinanza romana.

Nell’età imperiale Alba Fucens vive un momento di grande prosperità economica, anche grazie alla bonifica del lago del Fucino: gli edifici vengono abbelliti, i monumenti ampliati e nuove strutture vengono erette. A tanta prosperità segue, a partire dal III secolo d.C., una fase di decadenza, accentuata dagli eventi sismici e dalle invasioni barbariche, che porta ad un graduale abbandono della città.

È a partire dal secondo dopoguerra che vengono intrapresi scavi archeologici sistematici nel territorio, che ci restituiscono oggi un’area archeologica di grande impatto.
In particolare, la cinta muraria che racchiudeva anticamente la città, lunga 2,9 km, si è in gran parte ottimamente conservata e possiamo tuttora ammirarne le pareti esterne costituite da massi poligonali dalle facciate perfettamente lisciate.

Possiamo notare la presenza di una torre e di due bastioni, a protezione di tre delle quattro porte principali: porta Massima, rivolta verso la Tiburtina Valeria, porta di Massa e porta Fellonica. Sul lato settentrionale, una triplice linea difensiva appartenente a momenti storici diversi, con la più antica anteriore con tutta probabilità all’arrivo stesso dei romani. Risulta tuttora chiaramente identificabile anche la struttura viaria, basata sull’intersezione degli assi stradali principali, come era d’uso nell’urbanistica romana.

Nel centro dell’abitato era presente il foro, dove si discutevano gli affari e si amministrava la giustizia, edificato probabilmente nel II secolo a.C. Nelle sue vicinanze sorgevano il mercato, probabilmente della stessa epoca, e le terme: edificate in epoca repubblicana ma ampliate in fase imperiale, erano decorate con preziosi mosaici dai soggetti marini.

Alba Fucens era dotata anche di un anfiteatro: di forma ovale e dall’estensione di circa 96×79 metri, era stato voluto dal Prefetto del Pretorio Nevio Sutorio Macrone e ancora oggi possiamo ammirarne i monumentali resti in pietra.
Sul fianco del Colle Pettorino sono giunti fino a noi anche i resti di una cavea di quello che doveva essere il teatro romano di Alba Fucens.

Numerosi erano anche gli edifici di culto situati nel centro urbano: abbiamo traccia di un tempio di Iside e di un sacrario di Ercole. All’estremità occidentale dell’abitato troviamo resti di un tempio dedicato ad Apollo, trasformato in chiesa cristiana in epoca medievale.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine